“La riforma della sanità voluta dalla Regione Toscana sta mostrando tutti i suoi limiti ed i suoi difetti. Sta spingendo i cittadini a rivolgersi verso la sanità privata che in 24 ore garantisce la visita. Trovo insensato ed antieconomico costringere i cittadini della Versilia che hanno bisogno di una visita a migrare a decine di km di distanza, da dove vivono così come trovo insensato continuare a difendere una riforma che in Versilia, e purtroppo non solo qui, sta facendo acqua da tutte le parti. La Regione Toscana dovrebbe ammettere di aver sbagliato e fare un passo indietro. Il modello che hanno creato sta producendo più disagi che benefici”.

E’ il commento di Massimo Mallegni, vice coordinatore di Forza Italia in Toscana, tre volte sindaco di Pietrasanta. Celebri le sue sfuriate di fronte al pronto soccorso e la sua battaglia contro la società della salute ritenuta un “carrozzone”. In Versilia per una colonscopia servono 99 giorni di attesa, 59 per un’ecografia all’addome completo, 96 per se l’ecografia interessa la testa e il collo, 69 per un’ecografia alle mammelle, 75 un’ecografia ostetrica ed oltre 4 mesi per una esofagogastroduodenoscopia. Se poi il centralino del Cup non funziona, come è successo in questi giorni, i tempi di attesa diventano una presa in giro. Mallegni ha sempre sostenuto la necessità di tornare alla convenzione ridando ai comuni la gestione dei servizi socio-sanitari. “1 famiglia su 2, nell’anno appena trascorso, ha rinunciato alle cure. Se per il 17,4% le motivazioni sono economiche, per il 13% sono legate alle liste di attesa. 6 mesi per una Tac o una risonanza magnetica sono un lasso di tempo che può fare la differenza. E abbattere le liste di attesa significa costringere i pazienti ad un tour per gli ospedali della Toscana la Regione Toscana sta sbagliando tutto”. Mallegni sta seguendo da vicino le vicende dell’Ospedale Versilia e della nuova sanità Asl Nord Ovest che comprende anche Massa Carrara, Pisa e Lucca. “A distruggere la sanità della Versilia non sono stati ne Pietrasanta ne Viareggio che hanno avuto il coraggio di rimettere in discussione un modello inadeguato, inefficiente e costoso. – conclude Mallegni – Non ci bastano le risposte della Regione Toscana: pretendiamo soluzioni immediate ed una sanità all’altezza del blasone che l’amministrazione regionale sventola ogni giorno”.

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